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martedì 28 maggio 2013

TOP OF THE FLOPS


Cari amici della rete, interrompo il mio silenzio per occuparmi di un argomento che, chi più chi meno, ci attanaglia tutti. Vorrei dunque parlare del grandissimo risultato ottenuto da noi, dal MoVimento Cinque Stronzi, alle elezioni amministrative. Siamo proprio fortissimi, non c'è che dire, siamo cittadini come gli altri che sanno cosa vuole il popolo.

Per celebrare il trionfo a cinque stelle, dunque, propongo un'analisi puntuale del voto e del grillismo fino a oggi e, certo di fare cosa gradita, porgo i miei più cordiali saluti a tutte le grilline e a tutti i grillini che alacremente mi leggono. Per quanto riguarda i voti conquistati dal M5S in questa tornata rimando volentieri alle migliaia di articoli apparsi su tutti i quotidiani. Io mi concentro sullo sgrillamento più generale.


  • Nel mio saggio breve sul grillinismo operavo una distinzione tra tre categorie di grillini: il ruttante, il parzialmente informato e il credente. Alla luce delle ultime votazioni mi sento di dire che i ruttanti hanno abbandonato quasi del tutto il MoVimento, i parzialmente informati resistono ancora per poco, magari ancorati a qualche progetto locale, mentre prosperano e trionfano i credenti. Che sono molto pochi. Era prevedibile. Un partito che intercetta un voto populista e di protesta difficilmente riesce a sopravvivere alle stupidaggini che dice. Anche perché, tolti quei quattro o cinque esaltati che pendono dalla bocca di Grillo e credono fortemente nel signoraggio e nella biowasball, gli altri, quelli che a febbraio hanno votato M5S, l’hanno fatto in estrema ignoranza, sbattendosene in tutto e per tutto dei messaggi e delle idee (stupide, ma ci sono) dei grillini. L’unico contenuto che contava, per loro, era il vaffanculo. E con il vaffanculo non si va lontano. 
 
  • Un’altra mia idea bellissima sul MoVimento Cinque Stronzi è che gli attivisti/eletti di tale MoVimento appartengano all’illustrissima categoria degli scemi del villaggio. Finché si tratta di elezioni politiche, il villaggio e i suoi scemi passano in secondo piano. Il popolo vota Grillo, il popolo manda affanculo, poco ne sa se le conseguenze dei propri vaffanculo prendano le sembianze di un Paolo Bernini o di un Carlo Sibilia. Sono abbastanza sicuro che zero italiani su quattordici sappiano chi sono i parlamentari eletti nella loro circoscrizione. Per loro è più facile: si vota Grillo oppure Berlusconi oppure Bersani oppure Bossi oppure Casini oppure chi vi pare a voi, in una sorta di leaderismo stupido, partorito da Berlusconi ma alimentato anche dai suoi più fieri oppositori, Di Pietro su tutti. Il problema dello scemo del villaggio, secondario per le politiche, emerge in tutto il suo splendore alle amministrative. Per quanto appassionato di vaffanculi, l’elettore grillino proprio non ce la fa a scrivere sulla scheda il nome di quell’imbecille che era con lui alle medie e ora ciancia di acqua pubblica. Alle politiche è facile: una bella X sulle stelline e siamo tutti contenti. Al comune no, ti prego, quel Mario Rossi là ancora me lo ricordo che raccontava che Kennedy era stato ucciso da un complotto KGB+CIA, e se non sono stati loro, allora è colpa degli alieni. Sempre quel Mario Rossi, poi, quello che ora vorrebbe fare il sindaco, me lo ricordo viscido e bavoso correre appresso a mia sorella. Che vada pure a Palazzo Madama e si levi dalle palle, ma qui in comune non ce lo voglio.
 
  • Grillo è molto bravo. È riuscito a costruire un partito dal niente, facendo leva sugli istinti più bassi e ignoranti della popolazione. Ha preso tante caprette e le ha istruite, spiegando che il bianco è bianco e il nero è nero e non esistono altri colori; ha raccontato qualche bella storiella sulla decrescita felice (degli altri) e sul km zero; ha confermato le confuse certezze di gente già confusa e certa di suo; ha sparato a zero contro una classe politica squalificatissima, avendo quindi gioco facile. E per noi, coniglissimo popolo italico, non c’è nulla di meglio che tradire e insultare il padrone dopo averlo per anni adorato, non prima però di averlo sostituito con un altro. Siamo maestri in questo: cambiamo immediatamente catene vecchie con catene nuove, continuando sempre a fischiettare innocenti e felici. Data la materia umana a disposizione, quindi, non mi sorprenderei che Grillo andasse bene anche alle prossime elezioni politiche: ci sa fare, è bravo, dice quello che il popolo vuol sentirsi dire. Non troppo diverso da altri populisti che per decenni abbiamo apprezzato, votato e adorato, come il Silvio e l’Umberto, i quali, nonostante tutto, non hanno fatto nessuna fine ingloriosa.
 
 Insomma, riassumendo queste poche sciocchezze, possiamo dire che esiste Grillo e solo Grillo, e che da lui dipendono i destini del MoVimento. Essendo un ducetto, comunque, si circonderà di gente scarsa e adulante – vero Messora? - e farà ancora poca strada. Probabilmente andrà bene alle politiche – senza più toccare l’apice del 2013 – o alle europee, mentre farà molta più fatica alle elezioni locali.

Quanto ai grillini, invece, è necessario operare una distinzione tra attivisti/eletti ed elettori. Gli attivisti/eletti torneranno mestamente da dove sono venuti, speriamo presto dimenticati da tutti, oppure passeranno armi e bagagli in altri partiti, avendo preso gusto a comandare e a maneggiare denaro. I più esaltati, probabilmente, dopo aver adulato Beppe, passeranno a insultarlo e a contrastarlo, accusandolo di chissà quali complotti. I più miti, quelli che davvero credono nel km zero e nella decrescita felice, si ritireranno a vita privata, continuando a coltivare la rucola biologica nell’antibagno del loro appartamento. Degli elettori ho già detto: i ruttanti aspettano solo un altro populista che potrà essere lo stesso Grillo, un redivivo Berlusconi o nuovo leaderino nazistino pronto ad additare negri, froci e giudei quale causa della loro vita orrenda, mirando però sempre a riempirsi la pancia. I parzialmente informati torneranno a informarsi parzialmente, disquisendo pedantemente su ogni cosa, sbagliando sempre e comunque voto. I credenti continueranno a credere, se non in Grillo in qualche altra cosa, ché la fede è fede anche se fa male.


Per quanto ci riguarda, invece, non preoccupiamoci. Andrà sempre peggio.

sabato 4 maggio 2013

Il MOVIMENTO CINQUE STELLE COPIA ALTRI DIDDIELLE, ORA E PER SEMPRE.

Cari amici della rete, noi del MoVimento Cinque Stronzi abbiamo forse un po' esagerato nel dire che avremmo aperto il Parlamento come una scatoletta di tonno. Forse potevamo dire che l'avremmo copiato come una scatoletta di tonno.



Oppure potevamo dire che avremmo portato avanti il lavoro dell'Italia dei Valori. O, ancora, che avremmo copiato il lavoro di un deputato del pdmenoelle. Saremmo stati più onesti, perché l'onestà andrà di moda. Quella degli altri.

Ecco cosa è successo:

Il 3 luglio 2012 Antonio Di Pietro e altri deputati dell'IDV presentano una proposta di legge intitolata "Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso".

Il 5 aprile 2013 Luis Alberto Orellana e altri senatori del MoVimento Cinque Stronzi presentano un disegno di legge intitolato "Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell'accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso".

Che casualità.

Non solo. Sempre il 5 aprile 2012 Alberto Airola e altri senatori del MoVimento Cinque Stronzi presentano un disegno di legge intitolato "Norme in materia di modificazione dell'attribuzione di sesso".

Ancora, e sempre il 5 di aprile, Michela Montevecchi e altri senatori del MoVimento Cinque Stronzi presentano un disegno di legge intitolato "Nuove disposizioni per il contrasto dell'omofobia e della transfobia".

E in tutto questo Ivan Scalfarotto che c'entra? Nulla!!11!!! Casualmente ha presentato proposte di legge con gli stessi titoli, o quasi, il 15 marzo 2013, circa 20 giorni prima dei senatori del MoVimento. Vergogna!!11!!! Il Pdmenoelle che copia dal MoVimento Cinque Stronzi e per non farsi beccare lo fa 20 giorni prima!!11!!!

SVEGLIA!!!1!! 
SCATOLETTA DI TONNO!!!1!!1

  • Prevengo facili obiezioni: a me che un partito riprenda le proposte di legge presentate da altri partiti non interessa. Anzi, potrei anche considerare ciò come indice di grande apertura mentale e valutare positivamente l'interesse per temi cari ad altri parlamentari. Quel che non va bene, però, è porsi di continuo come il nuovo che avanza, come gli apritori di scatolette di tonno, per poi comportarsi esattamente come tutti gli altri. Per cui, anche alla luce del ddl di Bartolomeo Pepe, possiamo sostenere tranquillamente che il MoVimento Cinque Stelle copia i ddl dagli altri partiti. Non solo: il nuovo che avanza ricicla anche gli esperti legislativi degli altri partiti).
  • Le proposte di Scalfarotto, dell'IDV e del M5S provengono da questo sito. Nessuno ha inventato niente. Ma i Cinque Stelle arrivano buoni ultimi.